Psicologo

Come lavoriamo in psicoterapia

Che cos’è la terapia?

“È rendere le persone attive. Una persona che viene in terapia si considera passiva, vittima di un problema. Un terapeuta pensa che chiunque sia attivo possa ritenere di avere in mano la propria vita per poterla cambiare (G. Cecchin, 1987)”.

Nell’approccio sistemico la risorsa principale per la terapia è l’individuo stesso, che diventa così protagonista della propria cura, sperimentando un insolito senso di autonomia, conquistato attraverso l’attivazione e l’acquisizione di personali risorse fino a quel momento inesplorate. Ci sono molteplici orientamenti teorico-pratici nella formazione psicoterapica, quello a cui noi facciamo riferimento è l’approccio sistemico-relazionale, propriamente del Milan Approach, definito dai dottori L.Boscolo e G.Cecchin. L’approccio sistemico si caratterizza fondamentalmente per l’attenzione alla comunicazione, alla relazione, alla potenzialità di cambiamento del singolo e della sua rete di appartenenza.

Quali persone può aiutare la Psicoterapia Sistemico-Relazionale?

L’approccio sistemico-relazionale può rivelarsi utile per le persone che ritengono avere delle difficoltà in specifici rapporti (di coppia, genitoriale, lavorativo, etc) In particolare può rivelarsi utile al presentarsi di problematiche evolutive da parte dei bambini e/o degli adolescenti.

Questo tipo di terapia è inoltre finalizzato a leggere alcuni eventi e situazioni in modo maggiormente tollerabile da un punto di vista emotivo e trovare un nuovo significato possibile a difficoltà personali e/o familiari. Il lavoro psicoterapeutico non è dunque prettamente rivolto al trattamento del sintomo presentato ma alle situazioni relazionali che lo hanno generato.

La nostra modalità di lavoro

Lavoriamo in co-terapia: cosa vuol dire?

Nel nostro approccio, così come abbiamo appreso durante la nostra formazione, la terapia si svolge attraverso l’utilizzo di un setting che include la stanza con lo specchio unidirezionale dove davanti si pongono terapeuta e paziente/famiglia, e dietro il co-terapeuta e/o équipe che segue la terapia.

Noi abbiamo sostituito lo specchio con una telecamera, senza tuttavia registrare gli incontri.

Di tanto in tanto durante la seduta, la terapeuta e la co-terapeuta si confrontano per poi riprendere ognuno la sua postazione fino al momento conclusivo in cui (dopo un ulteriore confronto) viene data ai pazienti una “restituzione” sulla base di quanto emerso e delle ipotesi formulate nel frattempo.

All’inizio di ogni percorso invitiamo le persone che si rivolgono a noi, per un colloquio conoscitivo gratuito che ha una duplice valenza:

  • serve a noi per raccogliere tutte quelle informazioni utili a stabilire assieme alla persona/coppia/famiglia che tipo di percorso intraprendere (se di Supporto psicologico, Consulenza o Terapia);
  • serve ai nostri clienti per capire se si sentono accolti e compresi.

Durante questo colloquio, viene anche illustrato il “contratto terapeutico”, ovvero, modalità di lavoro, tempi, costi, frequenza incontri.

Se le persone decidono di intraprendere il percorso psicologico condiviso, fissiamo assieme la data del primo incontro. L’intervallo tra le sedute si attesta sulle tre settimane ed è sufficientemente lungo da valorizzare le risorse di cambiamento della persona; se i nostri pazienti però presentano la necessità di incontri più ravvicinati, si ridefinisce assieme l’intervento tra un incontro e l’altro.

Attraverso le sedute di terapia, raccogliamo informazioni sui sistemi in cui le persone sono coinvolte (ad esempio sistema-famiglia, sistema-coppia, sistema-lavoro/scuola, ecc…) e sulle relazioni che stabiliscono in essi. Nell’approccio sistemico le relazioni sono ancora più pregnanti e ricche di informazioni e sono significative per comprendere il sintomo con cui si presentano i pazienti; le relazioni infatti possono essere funzionali o disfunzionali e sono queste molto spesso alla base dei malesseri che le persone riportano. Prestiamo molta attenzione al “non detto”, cioè a quelle informazioni che non sono esplicitate ma passano attraverso le emozioni, la postura, il comportamento non verbale.

Consideriamo i nostri pazienti “esperti della loro vita”, quindi non insegniamo loro a vivere secondo le nostre idee e non suggeriamo soluzioni ai loro problemi, piuttosto interveniamo ampliando i loro punti di vista e immaginiamo insieme a loro nuove possibilità d’azione.

Infine, essendo la nostra formazione di base psicologica e non medica, non possiamo prescrivere o somministrare farmaci (competenza ascrivibile solo a medici psichiatri) nè rimedi o preparati naturali.

Le relazioni che si instaurano in ogni percorso terapeutico e il poter fornire un aiuto efficace ed un sostegno emotivo a persone che stanno attraversando un periodo difficile della propria vita. Lavoriamo con persone che stanno sperimentando una condizione di disagio e desiderano migliorarla o cambiarla, sfruttando lo “spazio” che proprio la psicoterapia può offrire per chiarire, superare e affrontare i propri problemi.

Aree di intervento

L’approccio sistemico ben si adatta agli interventi con la persona e con la famiglia, laddove sia avvertita dal richiedente la necessità di rielaborare i propri rapporti, con l’obiettivo di attuare una riorganizzazione dei legami relazionali secondo modalità più funzionali.

Problematiche trattate

  • Problemi di coppia (conflitti, difficoltà di comunicazione, separazione)
  • Un membro della famiglia (bambino, adolescente, adulto) mostra disagio psicologico e/o comportamentale
  • Fase difficile della propria vita (lutto, perdita del lavoro, separazione, pensionamento, nascita di un figlio ecc…)
  • Cambiamenti esterni (malattia, disabilità fisica, trasferimento, cambiamento di posto di lavoro) che possono avere ripercussioni sulla famiglia
  • Difficoltà relazionali in ambito familiare 
  • Depressione e altri disturbi del tono dell’umore
  • Disturbi d’ansia.

Obiettivi

  • Sviluppare nuovi punti di vista
  • Sperimentare soluzioni senza paura
  • Superare fasi difficili della propria vita
  • Risentirsi a proprio agio in famiglia e negli altri contesti di vita (ambiente lavorativo, scolastico, amicale ecc…)
  • Comunicazione positiva tra genitori e figli.

Terapia individuale

Nell’approccio sistemico l’individuo viene aiutato a comprendere i modelli relazionali alla base dei comportamenti che sono per lui causa di sofferenza. Il terapeuta si focalizza sulla storia e il vissuto che la persona porta in terapia, sulle sue emozioni e i suoi pensieri ponendo particolare attenzione alla dimensione relazionale ed interattiva.

Terapia di coppia

“Il conflitto è in origine una ricerca dell’armonia e la sua continua messa in discussione”. 

 Ugo Morelli, Carla Weber

La psicoterapia di coppia si può definire come un percorso di tipo relazionale che permette alla coppia di attivarsi per raggiungere una nuova stabilità all’interno del proprio sistema, un tentativo di trovare dei modi più soddisfacenti di mantenere la relazione.

La terapia di coppia è molto utile per le difficoltà coniugali quali: problemi di relazione, conflittualità, crisi della coppia, difficoltà nella sfera sessuale, ma anche nel caso di sintomi di tipo nevrotico o psicosomatico a carico di uno dei suoi membri.

Il terapeuta sostiene la coppia durante la terapia con alcuni colloqui congiunti e, a volte, con alcuni colloqui individuali, durante i quali è possibile chiarire gli elementi della storia individuale dei partner che influenzano la coppia e determinano la crisi, e attraverso la relazione terapeutica si vanno a modificare quelle “regole rigide e ripetitive” che i partner inconsapevolmente mettono in atto e che causano sofferenza all’interno della coppia bloccandola.
Il terapeuta quindi facendo leva sulle risorse e sulle potenzialità dei partner, lavora con loro per ricercare un nuovo equilibrio più funzionale ad essi.

Psicoterapia familiare

La terapia familiare sistemico-relazionale è l’intervento di elezione quando il disagio, che può riguardare in maniera diretta anche un solo componente del nucleo (bambino, adolescente o adulto) si ripercuote sulla famiglia mettendone in crisi l’equilibrio.

La psicoterapia della famiglia guarda al sistema di riferimento del paziente un sistema che, a volte, rimane bloccato in rigide dinamiche relazionali che impediscono la ricerca di soluzioni e nuove forme di equilibrio e agisce per attivare le risorse del sistema e dei singoli, risvegliando la capacità delle famiglie di riorganizzarsi, attraverso la ricostruzione di un nuovo assetto relazionale utile al mantenimento del benessere di ciascun componente.

Essa viene anche utilizzata, a volte, ad integrazione di altre forme di terapia, come ed esempio la terapia individuale, con l’obiettivo di creare un legame, un ponte tra il sintomo del paziente e le risorse del suo sistema di riferimento, che diviene così un importante contesto di sostegno e di cura.

Obiettivo della terapia familiare è di sciogliere quei nodi relazionali che costringono le famiglie, ed i singoli individui che la compongono, a vivere all’interno di profonde situazioni di disagio.

Il lavoro psicoterapeutico non è dunque prettamente rivolto al trattamento del sintomo presentato ma alle situazioni relazionali che lo hanno generato.

Sono invitati a partecipare alla seduta tutti i membri della famiglia. Solitamente viene convocato il nucleo convivente ma nel corso della terapia è possibile estendere l’invito anche ad altri familiari, amici o altre figure importanti per il sistema.

Quando i Bambini portano in terapia la famiglia…

I bambini non sono mai “il problema”ma sono i loro disagi (irrequietezza, iperattività, svogliatezza, rabbia, a volte comportamenti aggressivi provocatori, asociali oppure eccessivamente timidi e remissivi, difficoltà d’apprendimento o di concentrazione, paure varie) a segnalare che qualcosa non funziona nella famiglia.

Quasi mai in terapia si lavora solo con i bambini, perché è la relazione genitori-figli oggetto dell’analisi e dell’eventuale sostegno.

Quindi iniziamo sempre le nostre consulenze invitando i genitori ad un primo colloquio conoscitivo e, di solito il bambino e gli eventuali fratelli o sorelle, vengono coinvolti successivamente se necessario.

Area psicologia dello sviluppo e dell’educazione: quali servizi offriamo

Intervento di potenziamento individuale degli apprendimenti mirato al raggiungimento in una determinata abilità deficitaria (lettura, scrittura, calcolo, comprensione del testo) di un livello di competenza il più possibile adeguato all’età di sviluppo

Screening per l’individuazione precoce dei disturbi specifici di apprendimento: Non si tratta di una diagnosi, ma di una valutazione dei prerequisiti dell’apprendimento per individuare, tramite prove standardizzate, la presenza di difficoltà che potrebbero necessitare di ulteriore approfondimento diagnostico.

Laboratorio “IMPARO A STUDIARE…CON METODO!”: Si tratta di un percorso psicoeducativo mirato a potenziare le abilità di studio in bambini e ragazzi dalla 4° primaria alla 3° secondaria di secondo grado. Il corso può svolgere in piccoli gruppi (3/4 partecipanti), divisi per età o anche individualmente, ed ha come obiettivi la prevenzione delle situazioni di insuccesso scolastico, l’acquisizione di autonomia dello studio, capacità di organizzazione, atteggiamento metacognitivo, ovvero di consapevolezza dei propri processi di apprendimento. 

Tutoraggio compiti per alunni con DSA, ADHD, BES e/o altri disturbi del neurosviluppo: Questi alunni necessitano di un supporto allo studio specializzato che li affianchi tenendo conto di quali sono le loro difficoltà, ma anche le loro potenzialità. Ogni studente viene seguito individualmente.

Altri servizi

  • Consulenze psicoeducative a genitori e insegnanti.
  • Sostegno psicologico a bambini e adolescenti.
  • Training per l’avvio all’uso degli strumenti compensativi: sintesi vocale, -software per la video scrittura, uso della tastiera, costruzione di mappe concettuali.
  • Training dell’attenzione e della concentrazione.